martedì 28 marzo 2017

Giorni di riflessione

Grazie ad Elisa per aver voluto condividere il suo percorso.





Questi sono giorni di riflessione. Con molta probabilità perché mi trovo a pensare più volte  con estrema tenerezza a quell'Elisa che circa un anno fa sentiva per la prima volta nominare un certo Dott. Prosperi facente fantomatiche cose di cui non capivo molto quando mi veniva accennato da chi come me era in fila per i controlli alla nutrizione. Detto ciò, questa è una parte della storia. L'altra parte nasce da un pomeriggio recente in cui mi sono trovata in palestra in mezzo a chiacchiere tra allenatori e colleghe di morbidezze, più o meno eccessive, non conta molto. Ciò che conta è quello che ho provato; ho ripercorso questi mesi da quando abbiamo fatto l'esercizio di quel fottutissimo “yogurt  alla fragola” e da quando ho ripreso le mie scarpe da ginnastica sporche di polvere ma con la suola quasi nuova. E niente..ho imparato tanto. E sebbene mi dico che avrei statisticamente potuto fare meglio con la mia cara nemica bilancia, in realtà so che probabilmente ho (abbiamo...io con voi) fatto molto di più. Ho scoperto di avere un corpo, lo sento, eccome se lo sento. Ho uno stomaco che povero non è infinito e soprattutto parla. Eccome se parla, in realtà è un gran rompi coglioni. Conosco la differenza tra mangiare con lo stomaco e con la testa. Strano a dirsi ma, ho imparato a camminare e lavorare in piedi con le gambe. È non scherzo, prima facevo tutto con la schiena. 
E credetemi, alla sera è cosa ben diversa..la schiena ringrazia ogni volta che mi da la buonanotte. Camminata dopo camminata ho acquisito una postura nuova, la schiena è dritta perché..brutto a dirsi ma è cosi..la pancia pesa di meno. Cammino e le ginocchia non si toccano. È soprattutto non "orseggio" più, quasi quasi potrei camminare su una trave. Miracolo dei miracoli.

Ho imparato che piuttosto che 4 hamburger, sono molto più gustosi e confortanti e compenso per un'emozione  4 minuti di meditazione, specialmente alla sera invece di perdermi nelle tante frustrazioni della giornata. Ho imparato a credere che un cambiamento è possibile, che mangiare sano non fa così schifo ma che anzi tutto ha un suo sapore, probabilmente molti a me ancora sconosciuti. Ma sopratutto che il cibo è nutrimento e non un vestito per quei vuoti emotivi che credo abbiamo tutti, magri compresi. Ho imparato che una caduta non è un fallimento ma semplicemente una pausa tra un respiro e l'altro. Ciò che conta è riprendere immediatamente a respirare. Ho  capito che il mio corpo si merita la possibilità di continuare a crescere sano così esattamente come è nato. Ho imparato che la mia lotta contro la mia obesità merita rispetto cura e dedizione anche da chi mi vuole bene, altrimenti cade in una grande contraddizione umana. Ma soprattutto merita la mia di attenzione. Oggi so che non sono un secchio della spazzatura. Sto imparando a guardarmi esattamente per quello che sono allo specchio, senza prendermi in giro e nascondermi dietro un dito, che tanto non c'entro. Ho imparato che Elisa è voce del verbo  amare. Sono obiettivi raggiunti questi? SI. E ne sono felice. Non sono salva da niente, mai. E non mi interessa ieri ne tantomeno domani, mi interessa che oggi è un giorno bello perché è sempre un giorno dedicato a me. Semplicemente.

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